Il recupero della memoria

Il Parco è un luogo di CURA.

Questo lo abbiamo imparato studiando la documentazione storiografica, chiedendo informazioni alle persone in vita che lo hanno vissuto e che hanno conosciuto i personaggi più significativi della sua storia. Decisivo in questo stato il dott. Catenacci, marito di una delle figlie dell’avv. Cerillo e vero custode attuale della storia del Parco.

Purtroppo non abbiamo potutoi incontrare i testimoni della prima fase, quando la villa fu edificata nella metà dell’ottocento ed era vissuta della famiglia Cerillo. Le prime testimonianze che abbiamo avuto il piacere di ascoltare risalgono al secondo dopoguerra, quando gli eredi ancora ivevano la Villa e il Parco soprattutto nel periodo estivo.

Molto di più sappiamo da quel periodo in poi, grazie alle informazioni dei parenti e di amici di famiglia che passavano in quel posto le vacanze. Ma a dirci molto, quasi tutto, sono stati gli eredi della famiglia Scotto Di Clemente DI Meo, coloni e degni custsdi di questo secolo per più di mezzo secolo, il periodo in cui questo posto era conosiuto a Bacoli con il nome “ncopp ‘u palazz”.

Le cose da raccontare sarebbero tante, ma riteniamo giusto salvaguardare la privacy delle famiglie che che hanno vissuto e custodito questo luogo. Due elementi volgliamo evidenziare: il primo ha a che fare con il grande insegnamento (o forse un’eredità!) che ci ha lasciato Concetta, la vecchina novantenne che fino a dieci anni fa circa chi passava a via Cerillo poteva vedere zappare il suo terreno, come aveva fatto per tanti anni nel Parco prima che questo fosse venduto nel 1987 al Comune di Bacoli. Anche negli anni seguenti, prima del nostro arrivo, Concetta veniva al Parco e puliva, zappava, tutelava questo spazio. E’ grazie alla sua opera di Cura se per tantio oblio, nell’oblio e nel disinteresse delle istituioni, quello spazio è continuato nad esistsre, come è stato grazie alle sue proteste se agli inizi degli anni 2000 il Comune è intervento per mettere in sicurezza la Villa che sarebbe crollata di lì a poco.

La scultura di Nicola Masuottolo raffigura Concetta Di Meo / Scotto Di Clemente all’ingresso del Parco, mentre lavorava questa terra, come e dove tanti la ricordano, simbolo di lavoro, dignità e premurosa custodia.

Che questa scultura possa ricordare ad ognuno che vivere un luogo significa prendersene cura.

La seconda cosa che non va assolutamente dimenticata nella storia del Parco Cerillo è la vocazione di questo luogo per la Cura delle persone, oltre che dello spazio stesso. E c’entra ancora la nostra Concetta e tutta la sua faiglia che per anni si presero cura dell’unica persona della fammiglia Cerillo che visse qui stabilmente: Mariella, persona speciale che oggi come allora sarebbe rapidamente ricompresa tra la “categorie svantaggiate” e affidata a qualche istituto/ghetto. La famiglia la fece vivere qui al Parco Cerillo, circondata dall’amore dei coloni e resa parte della comunità bacolese che frequentava questo luogo.

E’ anche per questo che abbiamo scelto di essere una cooperaitva sociale di tipo B, quelle che si prendono cura dei cittadini più deboli occupandosi anche dell’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati. Quanto abbiamo fatto finora, mettendo al primo posto sempre la dignità e i diritti delle persone speciali, come ci hanno insegnato Concetta e la sua famiglia.

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